C’è un modo, una formula quasi magica, grazie alla quale riuscirai ad ottenere il raggiungimento dei tuoi obiettivi in ambito finanziario.
Questa formula è divisa in 4 passi fondamentali che, se seguiti alla lettera, ti porteranno là dove sono i tuoi obiettivi di risparmiatore. Qualsiasi essi siano.
I passi non sono per nulla difficili, fanno parte di un percorso, neppure troppo difficile da percorrere, ma lungo questi passaggi spesso ti troverai a desistere pensando che non è la strada giusta, che il momento è sbagliato, che capitano tutte a te, che non dovevi neppure fare il primo passo.
Niente di più sbagliato.
Ognuno può mettersi in marcia ed ognuno può arrivare alla sua meta, ma serve calma e sangue freddo. Tutte cose che, probabilmente verranno a mancare durante il tempo che investirai.
Prima di tutto servono degli ingredienti, molto facili da reperire
- Il desiderio di rendere efficiente il proprio risparmio
- La voglia di non rischiare
- Chiarezza estrema su obiettivi e tempi
- Costanza nel proseguire
Una volta che sei in possesso di questi ingredienti possiamo iniziare a vedere i passi che ti porteranno al raggiungimento dei tuoi obiettivi finanziari.
1. Valuta SERIAMENTE il tuo interlocutore
Fino a qualche tempo fa, la Banca era considerata, nel cosiddetto “immaginario collettivo” una commodities (una cosa senza grande differenziazione…tipo il sale. Hai una marca preferita di sale? Non penso proprio. Ecco: quel tipo di cose sono commodities). Un servizio INDISTINTO senza nessuna differenza tra una e l’altra, senza alcun Valore Aggiunto. La frase che hai sentito (e ripetuto mille volte) “Le banche sono tutte uguali” dovrebbe dirti qualcosa sull’argomento.
Oggi, molto più di qualche MESE fa, è importante selezionare con estrema cura il proprio interlocutore visto l’imminente BAIL IN al quale dovranno sottostare TUTTE LE BANCHE in Europa.
Con questa direttiva, già “nei fatti” applicata qualche giorno fa, si passa, dall’essere semplici depositanti o investitori ad essere corresponsabili nel caso in cui la Banca che si è scelto abbia difficoltà patrimoniali o gestionali. Si paga direttamente: prima gli azionisti, poi gli obbligazionisti delle subordinate (sapete quante subordinate sono state emesse negli ultimi mesi e da quali banche?) ed in ultima istanza, semmai non bastassero quei soldi, i depositanti dai 100.000 € in su, ma attenti alle appendici ed ai favori ricevuti in passato.
I criteri per sceglierla sono semplici: Core Tier 1 (stabilità), Price Book Value (come il mercato valuta la banca), ROI (redditività). Quindi dovresti scegliere una banca stabile e con i conti in ordine, ben vista dagli operatori del settore e che faccia utili. Queste sembrano ovvietà, ma molti scelgono la Banca semplicemente perché è sotto casa, perché ci lavora il cugino di… o perché i nonni avevano il conto lì. Oggi i Valori da controllare DEVONO essere altri.
Per il professionista che si andrà ad occupare personalmente di te devi fare delle valutazioni individuali, puoi fidarti del tuo istinto, meglio ancora sarebbe trovare (dal vivo o su internet) dei suoi clienti e sentire loro. Sono il miglior biglietto da visita di un professionista.
Controlla anche la sua presenza on line, sui social. Ha un blog? Come ti sembra? Condividi ciò che scrive?
A mio parere ci sono degli indicatori molto chiari che si devono tenere in considerazione per scegliere al meglio il professionista che fa per te. Li illustro qui, magari ti sono utili.
Questo è il primo passo per la formula. Appena hai selezionato con Attenzione la Banca (e la persona) a cui affiderai i tuoi risparmi (e, di conseguenza, il tuo futuro) puoi passare al passo successivo.
2. Attenzione agli strumenti
Hai scelto con oculatezza a chi dare i tuoi risparmi. Ora poni la massima attenzione agli strumenti nei quali essi saranno impiegati. In questo caso devi avere un’ottica di ampio respiro. Valuta assieme al professionista selezionato tutta la pianificazione che ha studiato e preparato APPOSITAMENTE PER TE.
Evita soluzioni pre-confezionate o adesioni sul “prodotto di moda” o, peggio ancora, quello visto nella pubblicità (che rimanda costantemente a prendere nota del prospetto informativo…ecco: questa non è consulenza!)
Soprattutto valuta bene la pianificazione ed i prodotti che ha scelto per te. Sono legati all’istituto per il quale opera? Hanno un mercato di riferimento? Sono prontamente liquidabili senza penali?
Come scrivevo nel punto precedente le azioni e le obbligazioni sono strumenti con i quali ci si può scottare oltre il “normale” rischio che hanno. Il Bail In non farà sconti a nessuno per cui devi avere un occhio ancora più attento ai prodotti che andrai a sottoscrivere.
Personalmente preferisco i fondi comuni per una serie di vantaggi non indifferente se vuoi conoscerli anche tu trovi qui il link al mio articolo in cui ne parlo diffusamente.
Ricorda, però, che una pianificazione finanziaria degna di questo nome deve partire dalla protezione dei beni più importanti ovvero te, la tua famiglia e la tua casa. I risparmi che hai accantonato e che accantonerai non basteranno, purtroppo ad intervenire in caso di bisogno.
Inoltre applica un rigoroso controllo dei costi che andrai a sostenere per il piano. Non ti dico che deve essere tutto gratuito, anzi. Credo fermamente che un professionista vada pagato ed è giusto anche che ci sia una differenza tra professionista e professionista. L’importante è che sia chiaro sin da subito e che non ci siano “sorprese” durante la durata della pianificazione. Patti chiari, amicizia lunga.
Quindi ora che hai scelto l’interlocutore, hai controllato gli strumenti che sono stati scelti per te possiamo passare al punto numero 3
3. Segui il piano
Ora che ti sei affidato a chi hai scelto, ora che hai controllato in che strumenti sono stati impiegati i tuoi risparmi (e a che condizioni) devi seguire il piano e mantenere la barra dritta verso il tuo porto.
E’ giusto che tu sappia che hai un gran nemico in questo: TE STESSO
Pensa che c’è una materia dell’economia ( o della psicologia, ancora non mi è chiaro) che si occupa proprio di questo e si chiama finanza comportamentale
In pratica questa branca cerca di chiarire cosa succede nella mente di un investitore che vende ai minimi e compra ai massimi. Mi rendo conto che detta così risulti un’eresia anche a chi non è per nulla ferrato in materia, ma ti assicuro che capita proprio così. Il nostro cervello proietta per tangenti, ovvero stra semplificando: se “va bene” andrà sempre bene, se “va male” andrà sempre peggio. Questo meccanismo fa sì che quando “ci accorgiamo” che i mercati vanno bene vogliamo entrare ed investire, quando questi correggono allora vogliamo uscirne al più presto per evitare di perdere tutto.
Ti sia chiaro che: NON E’ ASSOLUTAMENTE COSI’
Quando i mercati correggono si deve investire, specialmente se nel piano che hai concordato hai un’ottica di lungo periodo. La saggezza delle nonne ci viene in aiuto anche in questo caso: quando fai la spesa? Quando ci sono i saldi o quando è tutto a prezzo pieno? Ecco, ti sei risposto da solo.
Rendendo questo punto aderente alla “formula magica” non farti prendere dai movimenti del mercato (anche ti dovessi far prendere dal panico NON VENDERE, ripeto: NON VENDERE), ma segui la strada che hai tracciato all’inizio col tuo promotore. Ricorda gli orizzonti temporali e rispettali.
Ti dirò di più: COMPRA quando il mercato corregge, sempre che la tua ottica temporale sia lunga ed in accordo col tuo piano, ne otterrai indubbi benefici quando il mercato (qualunque esso sia: azionario, obbligazionario, monetario, ecc.) si riprenderà.
La volatilità ti accompagnerà durante tutto il viaggio. Puoi vederla in due modi: o una sana alleata grazie alla quale approfittare di correzioni (fisiologiche) del mercato, oppure come un fattore che ti genera ansia continua. A te la scelta.
Arriviamo così all’ultimo passo della “Formula”
4. Fidati, ma controlla
L’ultimo passo riguarda il controllo da applicare a tutta la “Formula”.
Come scrivevo qualche capoverso fa hai stabilito degli orizzonti temporali nei quali si va ad allocare tutta la pianificazione finanziaria ed ora hai iniziato il viaggio. Ogni quanto è giusto fare un check up dell’andamento degli investimenti? La risposta giusta è DIPENDE.
Certamente un controllo giornaliero non è auspicabile né, tantomeno, condivisibile. Se tu avessi investito in una casa (è un esempio, non ti sto dicendo di comprare case!!!) non controlleresti tutti i giorni le quotazioni sui giornalini delle varie agenzie della tua zona. Lo stesso devi fare con i tuoi investimenti.
Un controllo almeno trimestrale potrebbe essere il tempo giusto, specialmente se hai investito in fondi di lungo periodo. L’important è che non sia un controllo giornaliero…ne risentirebbe la tua salute…e quella del consulente che hai scelto.
L’importante è che tu non lasci andare i tuoi risparmi senza un tuo controllo costante.
Concludendo
Questa formula che ti ho illustrato in questo post non è altro che un insieme di buon senso e di consigli pacati per riuscire a perseguire i tuoi obiettivi economico-finanziari.
Scegli bene l’Istituto per i tuoi soldi
Scegli il tuo promotore personale
Segui il piano
Controlla
E’ questa la strada per l’arricchimento sicuro? Certamente no, ma è la base per un sano rapporto con la pianificazione finanziaria che sta diventando, sempre di più, uno strumento per riuscire ad avere una gestione efficiente dei propri risparmi.
Non hai ancora una Pianificazione Finanziaria o vuoi controllare quella che hai già? COMPILA IL FORM QUI SOTTO
AH QUASI DIMENTICAVO!!!
Ovviamente manca un ultimo consiglio da seguire, ma se segui il mio blog già lo conosci: