Va bene, ok: odio è un verbo troppo forte. Diciamo che non mi sta simpatico, lo mal sopporto.
Il conto deposito, per coloro che fino ad oggi hanno vissuto su un’isola deserta, è quello strumento che consente, vincolando i soldi per un periodo di tempo (nella maggior parte dei casi 12 mesi), di avere un interesse.
Questo da definizione.
In realtà è uno strumento che, a me, non piace per ben 3 motivi
1) Non ci si può intervenire
In questi giorni di volatilità mi sono trovato spesso al telefono con dei miei clienti per dar loro la mia visione dell’ormai famigerata “crisi greca”.
Questa volatilità, come ho scritto in diversi articoli di questo blog, può essere, se presa per il giusto verso e nella giusta ottica, un indubbio vantaggio.
Per lo strumento di cui sto scrivendo oggi questo post, non è possibile.
Il capitale è congelato e, quindi, non si possono compiere tutte quelle azioni che, normalmente, si possono mettere in campo per provare a trarre il miglior profitto.
- Non si riesce a mediare il prezzo di acquisto comprando quando i mercati correggono.
- Non si può riuscire a capitalizzare in qualsiasi momento, ma si può solamente aspettare la scadenza.
- Uscire prima significa, in molti casi (ma non in tutti), non avere il rendimento.
In generale in questo momento di volatilità avere uno strumento “ingessato” non mi piace, ma questa è una mia idea.
2) Un anno nel mio campo vale come quello dei cani
In economia, così come in finanza, un anno può rappresentare anche un periodo lunghissimo nel quale possono manifestarsi grandi cambiamenti.
Portando il discorso al nostro strumento oggetto del blog possiamo affermare che in un anno (o nel periodo per il quale ti viene chiesto di vincolare il capitale) si possono avere cambiamenti, anche importanti.
Variazioni che, se seguite con attenzione, possono dare rendimenti ben più alti della percentuale di guadagno che si è bloccata.
Il poter agire, la libertà di intervento, è una fantastica opportunità.
Con il Conto Deposito questo ventaglio di possibilità non lo hai.
Quando verrai fuori dal tunnel del Conto Deposito sarà cambiato tutto…saranno passati…anni…
3) Non c’è consulenza
Questo terzo punto si collega, in qualche modo, al primo.
Non c’è la possibilità di mettermi al servizio del mio cliente che sceglie questo strumento.
Il mio valore aggiunto non c’è.
Sono inutile e se sono inutile sono un costo.
Il Conto Deposito è un “prodotto da banco”, non ti serve il professionista per prendertelo, anzi è il simbolo del mondo del fai da te.
E’ un po’, se vogliamo, il nuovo BOT.
Sento a volte clienti che hanno rinnovato il conto deposito per 5 o 6 anni di fila…se hai un interlocutore valido è una cosa inconcepibile!!!
Inconcepibile perché non hai bisogno di un interlocutore che non ti segue, che non lavora per te, che non ti suggerisce una VERA pianificazione finanziaria (ferma restando la legge sacrosanta che ognuno coi suoi soldi fa quello che vuole).
Il mio lavoro è quello di, seguendo i dettami, la propensione al rischio e gli obiettivi del Cliente, ottimizzare il suo portafoglio.
Lavorando su correlazioni e decorrelazioni, sulla diversificazione e sugli orizzonti temporali.
Ribadisco il mio NO AL FAI-DA-TE!!!
Ma c’è un motivo per il quale lo sopporto (anzi lo mal-sopporto)
Ci può stare, ma solo se…
Alla fine è uno strumento che, inserito in una pianificazione degna di questo nome, ci può stare, ma se e solo se:
- Sono stati soddisfatti gli orizzonti temporali del Cliente con le percentuali giuste,
- Il Cliente deve affrontare spese importanti da lì ad un anno (ma non di più),
- Se può essere uno strumento per iniziare la relazione con un Cliente, ma il mio obiettivo (mai celato!) sarà quello di spiegare al meglio i vantaggi di avere un interlocutore che sia “usato” e non “spettatore passivo” di un continuo rinnovo di Conto Deposito.
Il valore aggiunto non sta nel vincolo ad un anno, ma nella pianificazione e nella diversificazione se ne vorrai parlare mi troverai a disposizione, basta compilare il form qui sotto e, se vuoi, iscriviti al mio blog per restare sempre informato…
…in fondo, ormai, hai chiaro il mio motto…