La Grecia ha detto no. Ed ora?

Grecia

La risposta a questa domanda è un enorme:

NON LO SO

In realtà nessuno lo sa, ma ci sono alcuni dati che vanno analizzati:

  • Il debito c’è e va (andrebbe) ripianato.
  • La gestione pensionistica, fiscale e quella dei dipendenti statali negli anni scorsi è stata un po’ “allegrotta”
  • Non esiste un articolo negli accordi che spieghi come uscire dalla moneta unica
  • Dati alla mano la Grecia ha più o meno 11 milioni di abitanti e rappresenta circa il 3% del PIL europeo
  • Il paese ellenico NON esporta quasi nulla (a parte una buona quantità di yogurt e feta).
  • Il suo asset principale è il turismo

Ora si aprono scenari non molto prevedibili che vanno dal ritorno alla dracma sino ad un accordo trovato lo stesso.

Quello che è certo è che instabilità e volatilità caratterizzeranno questa settimana (o forse più) su tutti i mercati europei (e non).

Germania, Francia ed alcune banche italiane detengono buona parte del debito greco e vedremo come si muoveranno i controvalori.

Come al solito l’unica soluzione in grado di ammortizzare qualunque cosa accada sui mercati nei prossimi giorni è quella della DIVERSIFICAZIONE.

Aver diffuso i propri investimenti nel mondo certamente contribuirà a gestire l’eventuale contraccolpo, ma è anche vero che, forse un’entrata ora nella zona euro, magari attraverso un piano di accumulo con una percentuale limitata potrebbe rappresentare una mossa vincente nel lungo periodo, ma di questo, se vorrai, ne parleremo a voce.

Da ora si naviga a vista.

Nei prossimi giorni seguiranno, ovviamente, aggiornamenti.

Potete scrivermi qui sotto.

Intanto vi auguro….kalimera…

 

 

 

Pubblicato da Simone Funghi

Sono un Consulente Finanziario Nerd ed appassionato di Sport.

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