Se lo hai letto canticchiandolo sulle note della famosa canzone di Lucio Dalla allora sono riuscito nel mio intento ovvero quello di rendere un pò più leggero un argomento che leggero certamente non è: il Bail In.
Se infatti questa pratica di fallimento controllato delle banche fino a qualche tempo fa era solamente teorizzata, quasi per nulla messa in pratica (anche se l’abbiamo in alcuni casi attuata), vista solamente come una norma futuribile che non sarebbe mai stata messa in pratica, oggi è una realtà.
Un’amara realtà.
Come dicevo in un mio post di qualche tempo fa (questo) da una parte questa cosa del Bail In è una cosa positiva: le banche non possono più fallire!
O, meglio, a salvare le banche non saranno più gli stati (leggi “i contribuenti”) ma coloro che quella banca l’hanno scelta. Il tutto a vari livelli: prima gli azionisti, poi gli obbligazionisti (secondo il grado di sicurezza della loro obbligazione), poi, nel caso questi capitali non bastassero a coprire il buco, i depositanti dai 100.000 € in su. Per chi si dovesse trovare al di sotto di questa soglia scatterebbe il fondo di garanzia interbancario…ma sarebbe da valutarne la grandezza per poterne testare l’efficacia…basterebbe in caso di “effetto domino” ? Ai posteri l’ardua sentenza…
Tornando al caso specifico della banca austriaca ora la situazione si fa dura, soprattutto per chi ha i soldi depositati o, peggio, investiti lì.
Per rimanere in tema di canzoni di Lucio Dalla…
Caro amico (di Hypo) ti scrivo…
Caro risparmiatore, anzi dovrei dirti “caro investitore“, mi dispiace e molto. E dico davvero. La notizia l’avrai appresa forse dai giornali o da qualcuno vicino a te, o, addirittura, hai trovato una brutta sorpresa presentandoti in banca.
Già…la Banca…
Ti ricordi come e perché hai scelto proprio quella?
Magari hai scelto quella banca perché è lì che la tua famiglia ha sempre messo i risparmi, forse in quella lavora (o lavorava) un tuo amico, il tuo compagno di banco del liceo.
Avrai pensato (come molti): “ma sì…in fondo una banca vale l’altra, almeno questa mi è comoda…”
Ed in quell’istituto hai depositato i tuoi soldi…che poi alla fine non sono soldi e basta; è il tuo futuro, l’istruzione futura dei tuoi figli, l’inizio di una vita nuova.
Oggi ti trovi in difficoltà non per colpa tua…
Io tutti i giorni mi trovo a parlare con persone che non sono mie clienti e pongo l’accento sui numeri della sicurezza della loro banca.
- Li conoscono? No.
- Li chiedono? Qualcuno inizia.
- Li sanno leggere? Praticamente nessuno.
Tu quei numeri non sapresti nemmeno dove cercarli nel bilancio di un istituto, fai un altro lavoro; non sei “del mestiere” come me.
Quindi parlarti di Core Tier 1, di Price Book Value, di ROE equivaleva a parlarti di cose lontane anni luce dal tuo noto, dalla tua quotidianità, dalla tua vita di tutti i giorni.
Invece NO.
Esatto, perché, a ben vedere, quei numeri sono entrati a gamba tesa nella tua vita, come un difensore sulle caviglie del centravanti.
“…avevo preso qualche azione della banca…così…come investimento…”
“…a me le azioni non piacevano…ho cercato sicurezza nelle obbligazioni della banca…mi avevano detto che erano sicure…”
“…io ad investire non ci penso neanche…tutto sul conto…”
Ed ecco che oggi affronti dei problemi che non avresti mai pensato di avere.
Io spero che, per te caro amico di Hypo, le cose si mettano al meglio e presto.
Per gli altri: ricordate che anche se avete solo il conto non siete SOLO correntisti, ma avete adottato un nuovo membro della famiglia. E spero per voi che sia un membro virtuoso, solido, capace di generare utili e darvi un valore aggiunto…
…altrimenti scopriremo tutti…
…com’è profondo il mare…com’è profondo il maaaaaareeeeee….